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Il mestiere del padre Songtext
von Giorgio Gaber

Il mestiere del padre Songtext

Tribunale di Milano, dipartimento 137
In base all′articolo 431 del codice civile
Si assegna la bambina alla custodia della madre
Fino all'età di sette anni

Suonare al tuo cancello
Una carezza al cane
Vedere un cameriere
La mia bambina è pronta

È sempre ben vestita
Le scarpe belle nuove
Anch′io con la cravatta
La barba appena fatta

Il sole del mattino
E dopo al luna-park
Ai giardini, allo zoo
A vedere gli animali


Cosa ci faccio io qui? Che senso ha?
Il padre non sono io
Certo io l'ho fatta ma il padre è chi le sta insieme
A cosa serve questo affetto?
A me forse, ma a lei? A lei no di certo

Vieni un momento qui
Mi sembri un po' accaldata
Su alzati da terra
Ti sei tutta sporcata

Ti prego sta′ un po′ ferma
Sei sempre in movimento
Dai siediti un po' qui
Ascoltami un momento

La mia bambina ha tutto
Anche l′affetto quello vero, quello di tutti i giorni
Che ci vengo a fare io qui?
Tutte le domeniche inchiodato su una panchina
A fare il mestiere del padre, ma chi me l'ha ordinato?
La morale? La coscienza? Chi?
Sarà come tagliarsi un braccio e va bene me lo taglio

Adesso vieni qui
Dobbiamo andare a casa
Su cerca di ubbidire
Non fare la spiritosa


Ti prego sta′ un po' ferma
Non riesco ad allacciarti
Son già quasi le sette
E devo accompagnarti

Suonare al tuo cancello
Una carezza al cane
Vedere un cameriere
Ridargli la bambina

Le scarpe gliele ho tolte
Al parco è scivolata
Ma non si è fatta niente
Si è solo un po′ sporcata

Un uomo alla finestra
Che si intravvede appena
La chiamano in salotto
è già l'ora di cena
Sì, domenica
Va bene domenica, alla stessa ora

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