Risarcimento skit Songtext
von Willie Peyote
Risarcimento skit Songtext
"Voci, voci di donne, anzi una sola: la mia
Quella che manca a questo soliloquio musicale da maschio alfa
Quante, quante metafore calcistiche in una canzone sola
Tutta incentrata sulla difficoltà di trovare la persona giusta
Ah, i danni che ha fatto quella cena da Agatone
Tutti ′mbriachi con la storia delle due metà perfette
Manco io alla Festa del Grano a Rapagnano nel 2011
Di grano non ne ho visto, di vino troppo
Sono partita dicendo, "Ragazzi, attenti che ci roviniamo stasera"
È finita che mi so' ritrovata in una foto di gruppo con 20 estranei
Con gli occhiali da sole, di notte, m′hanno portato a casa in braccio
Ma comunque non divaghiamo
Ci convinciamo tutti di essere unici e speciali
E quindi la mezza mela deve essere alla nostra altezza e noi alla sua
E via con questi primi appuntamenti performativi
Ecco, io il prossimo che mi dice, "Guarda che io ti ho capita, tu sei ironica
Ma è chiaro che dietro al tuo umorismo si nasconde tanta
Tanta malinconia", ecco io mi faccio brillare
Si parte col balletto con Travolta, ma non si può mai dire come finirà
Lo dice il titolo stesso del motivetto di quella famosa scena
Che tutti cantiamo, "Le patatine uè"
Non si può mai dire, ma spesso finisce come il racconto di Buzzati
In cui il protagonista dice alla donna che l'ha lasciato
"Ti ricordi quando stavamo insieme nei boschi fatati?
Ti ricordi quando passeggiavamo in primavera?
Ah no ferma, bona, me sa che me so' inventato tutto io"
Ma poi alla fine questa canzone mi sa che più che d′amore
Parla del senso di colpa di essere felici
E allora concludo da rapper, con la frase a effetto in rima
E caro Willie, tiette forte, tendo il capovolgimento
La felicità non è mai un furto, piuttosto è un bel risarcimento"
Quella che manca a questo soliloquio musicale da maschio alfa
Quante, quante metafore calcistiche in una canzone sola
Tutta incentrata sulla difficoltà di trovare la persona giusta
Ah, i danni che ha fatto quella cena da Agatone
Tutti ′mbriachi con la storia delle due metà perfette
Manco io alla Festa del Grano a Rapagnano nel 2011
Di grano non ne ho visto, di vino troppo
Sono partita dicendo, "Ragazzi, attenti che ci roviniamo stasera"
È finita che mi so' ritrovata in una foto di gruppo con 20 estranei
Con gli occhiali da sole, di notte, m′hanno portato a casa in braccio
Ma comunque non divaghiamo
Ci convinciamo tutti di essere unici e speciali
E quindi la mezza mela deve essere alla nostra altezza e noi alla sua
E via con questi primi appuntamenti performativi
Ecco, io il prossimo che mi dice, "Guarda che io ti ho capita, tu sei ironica
Ma è chiaro che dietro al tuo umorismo si nasconde tanta
Tanta malinconia", ecco io mi faccio brillare
Si parte col balletto con Travolta, ma non si può mai dire come finirà
Lo dice il titolo stesso del motivetto di quella famosa scena
Che tutti cantiamo, "Le patatine uè"
Non si può mai dire, ma spesso finisce come il racconto di Buzzati
In cui il protagonista dice alla donna che l'ha lasciato
"Ti ricordi quando stavamo insieme nei boschi fatati?
Ti ricordi quando passeggiavamo in primavera?
Ah no ferma, bona, me sa che me so' inventato tutto io"
Ma poi alla fine questa canzone mi sa che più che d′amore
Parla del senso di colpa di essere felici
E allora concludo da rapper, con la frase a effetto in rima
E caro Willie, tiette forte, tendo il capovolgimento
La felicità non è mai un furto, piuttosto è un bel risarcimento"
Writer(s): Guglielmo Bruno, Daniel Gabriel Bestonzo, Fanelli Emanuela Lyrics powered by www.musixmatch.com