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Appena risalito dall'abisso, Songtext
von Uochi Toki

Appena risalito dall'abisso, Songtext

Squame gialle, nere e prestiti dai rettili
Pavimento il mangiandosi del resto angoli e soffitti
Mentre sconfitti nascondigli con sguardi che trapassano i tetti
I cieli, i davanti, i dietri
Sono due occhi fiammeggianti enormi
Veloci come timori
Immensi come mondi che ci s′inventa noi da soli
Come soffio, coda e spine in grado di vedere me
Mediante gli occhi e gli atti di una popolazione immaginata istantanea
Con le caratteristiche filtrate nel Signore Oscuro

Pur essendo fuori e dentro
Pur plasmando a mio piacimento lo spazio-tempo
Io, pur avendo generato gli estremi e gli oltri di questo mondo
Non riesco a prenderlo
A sottoporlo al suo terrore freddo del disprezzo
Superiore caldo nello sciogliersi e ricomporsi
Nel vuoto che forgia ogni sua diversa manifestazione
Dove la sua tana è casa non è mai quella


Il drago mi sfugge
Entra ed esce come vuole dalla mia terra, testa
Smettila di giocare al piccolo ermetico
Approfondisciti e spiegalo, questo imprendibile
Ma cosa vuoi spiegare
Il mondo onirico a parole in modo univocamente comprensibile?
È per questo che dello scritto bisogna leggere non il significato ma lo spirito

Tutto quello che le parole non dicono
Allora perché non stiamo zitto o diventiamo mimico?
Tanto l'ascoltatore non distingue se stesso dal pubblico
Intanto rendiamo pubblico questo gettito che sarà sempre superficiale
Poi chi vuole avrà tutti gli strumenti per tracciarne l′impianto radicale
Le radici tracciate vengono individuate
E non sentite come proprie


Nessuno può essere te!
Sbagliato
Noi posso essere gli altri
Quindi è probabilissimo che la situazione si ribalti
E i risvolti continui che ottieni con gli assassini degli estremi
I veri semi della dicotomia
Troppo complicato
Noi me ne vado nel sogno lucido
Un cruciverba nel dormiveglia
Che cosa trovi nello svago di un sogno?
Sul fondo hai sempre quel punto di contatto tra te e l'altro
Non gridate, fate piano
Ci sono cose che dormono diverse dal drago
Giusto, facciamo casino, facciamo un disastro
Casino?
Disastro?
Di' un po′, ma chi ti insegna la lingua?
Un libro?
Una professoressa?
Resta in parte e guarda in mezzo a gente che non parla ma pensa
Abbiamo visto?
Che personalità intensa
Sembra quasi che io non siamo uno solo
Siamo un sistema, un accordo, un tavolo coi segnaposto
Posto che l′attività cerebrale si sta faccendo meno frattale e più sequenziale
Meno fluida e saporitamente ruvida
Meno acuta, più funzionale
Credo proprio che io ci stiamo per svegliare
Una vistosa violazione grammaticale, detta errore, cosa significa?

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