La spada dei parenti Songtext
von Tinturia
La spada dei parenti Songtext
E voglio un giorno che non passi in un giorno
e un vento debole rinfresca la mia mente,
non voglio niente, non voglio proprio niente
la voce amica e critica che mi fa andare sempre avanti
U stessu trivulu mi ′mpara a trivuliari (sbagliando s'impara)
da certe situazioni poi ne traggo la morale
e posso andare avanti dove c′è quella gente
non mi conosce e poi mi giudica presente
Non voglio niente non voglio proprio niente
la voce del mio fiore ch'è sempre presente
perché chi c'ha del tempo non può trovare il tempo
perché sta vita è troppu lesta e passa come un lampo
Vogliu assumigliari (somigliare) a megliu genti
Sono la sparla dei parenti
Vogliu assumigliari a megliu genti
Quelli che pagano in contanti
In questi giorni che sta iniziando il secolo
Mi sento sempre meno vero e sempre più ridicolo
Davanti al nuovo che è riciclato
Davanti al vecchio che non uso e tengo sempre conservato
Cerco parole per fare rime e note
Cerco parole nuove e trovo solo frasi vuote
Tutto e già detto e già cantato
Ma allora ascolta il ritornello e poi ripiglia fiato
Vogliu assumigliari (somigliare) a megliu genti...
Sono la sparla dei parenti...
Vogliu pigliari chistu(questo) munnu(mondo) a muzzicuna
Iu ma mangiari u tempu e tutti quanti li patruna (padroni)
Che sono gente che lavora sempre ′cca me testa
Invece io ci gioco e poi... ci fazzu a festa
lezioni ′i vita io non ne voglio più
io sono geniale ma resto tale e quale
ed entro in una palla di tante storie perse
odori trovati e odori diversi
Vogliu assumigliari (somigliare) a megliu genti...
Sono la sparla dei parenti...
e un vento debole rinfresca la mia mente,
non voglio niente, non voglio proprio niente
la voce amica e critica che mi fa andare sempre avanti
U stessu trivulu mi ′mpara a trivuliari (sbagliando s'impara)
da certe situazioni poi ne traggo la morale
e posso andare avanti dove c′è quella gente
non mi conosce e poi mi giudica presente
Non voglio niente non voglio proprio niente
la voce del mio fiore ch'è sempre presente
perché chi c'ha del tempo non può trovare il tempo
perché sta vita è troppu lesta e passa come un lampo
Vogliu assumigliari (somigliare) a megliu genti
Sono la sparla dei parenti
Vogliu assumigliari a megliu genti
Quelli che pagano in contanti
In questi giorni che sta iniziando il secolo
Mi sento sempre meno vero e sempre più ridicolo
Davanti al nuovo che è riciclato
Davanti al vecchio che non uso e tengo sempre conservato
Cerco parole per fare rime e note
Cerco parole nuove e trovo solo frasi vuote
Tutto e già detto e già cantato
Ma allora ascolta il ritornello e poi ripiglia fiato
Vogliu assumigliari (somigliare) a megliu genti...
Sono la sparla dei parenti...
Vogliu pigliari chistu(questo) munnu(mondo) a muzzicuna
Iu ma mangiari u tempu e tutti quanti li patruna (padroni)
Che sono gente che lavora sempre ′cca me testa
Invece io ci gioco e poi... ci fazzu a festa
lezioni ′i vita io non ne voglio più
io sono geniale ma resto tale e quale
ed entro in una palla di tante storie perse
odori trovati e odori diversi
Vogliu assumigliari (somigliare) a megliu genti...
Sono la sparla dei parenti...
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