La ballata di Achab (Moby Dick) Songtext
von Stefano Testa
La ballata di Achab (Moby Dick) Songtext
Mia madre, donna del porto,
mi partori senza padre
e quasi senza fatica
nel retro di una locanda.
Tra il fumo delle bettole,
tra le donne e l'Oceano,
tra le zuffe e i miracoli
bruciai la mia gioventù.
Non ho conosciuto uomo
che non fosse una pecora
spendere tutti i suoi giorni
senza tentare la sorte.
Non c'é mai stato uomo grande
in tutta quanta l'America
che abbia passato la vita
coi pierdi fermi sulla terra.
E quando trovai la nave,
un legno nobile e triste
ricamato dai tifoni
e dalle calde bonacce,
e quando trovai la nave
e mi chiamai capitano,
fui il Capitano Achab,
Giustiziere di balene.
E corsi con la mia nave
sui selvaggi mari del Sud,
insieme con la mia ciurma
sulle acque crudeli del Sud,
ciurma di galantuomini,
assassini, pazzi e ladri,
uomini senza paura,
miei compagni d'avventura.
E corsi con la mia rabbia
calmata in barilo d'olio,
per le nuove praterie
a cercarmi un nuovo pane.
Come l'America nuova
la mia nave era forte,
un'officina perfetta
che mungeva il vecchio mare.
E non avevo paura
la combattere contro i mostri,
io mi sentivo un ragazzo
che vinceva alle carte,
io mi sentivo un mercante
che trafficava nei pesei,
e non certo un eroe
che giocava con la morte.
Ma quando urlarono forte
in quella mattina stanca,
ma quando urlarono forte:
"C'é una balena bianca..."
lo giuro che non pensai
neppure per un momento
al mio mestiere, al danaro,
ad un guadagno migliore.
Ma quando urlarono forte
"C'é una balena bianca..."
restai li fisso a guardare
al largo, oltre la prua...
E se ordinai quella caccia,
già prevedevo il perdente:
quella montagna di neve
non poteva essere merce.
E sentii il mare un nemico
la prima volta quel giorno,
proprio un cavallo pazzo
che non ti vuole attorno...
E sentii il mare un nemico
la prima volta quel giorno
deridermi con le grida
di un gabbiano impazzito.
Ma io avevo un dovere
che non potevo tradire:
la mia razza son gli uomini,
io dovevo capire...
ma io dovevo sapere
che cos'era quel mostro,
io lo volevo conoscere,
io lo dovevo domare...
Quella balena era il male,
quella balena ero anch'io,
quella balena non c'era,
quella balena era dio.
mi partori senza padre
e quasi senza fatica
nel retro di una locanda.
Tra il fumo delle bettole,
tra le donne e l'Oceano,
tra le zuffe e i miracoli
bruciai la mia gioventù.
Non ho conosciuto uomo
che non fosse una pecora
spendere tutti i suoi giorni
senza tentare la sorte.
Non c'é mai stato uomo grande
in tutta quanta l'America
che abbia passato la vita
coi pierdi fermi sulla terra.
E quando trovai la nave,
un legno nobile e triste
ricamato dai tifoni
e dalle calde bonacce,
e quando trovai la nave
e mi chiamai capitano,
fui il Capitano Achab,
Giustiziere di balene.
E corsi con la mia nave
sui selvaggi mari del Sud,
insieme con la mia ciurma
sulle acque crudeli del Sud,
ciurma di galantuomini,
assassini, pazzi e ladri,
uomini senza paura,
miei compagni d'avventura.
E corsi con la mia rabbia
calmata in barilo d'olio,
per le nuove praterie
a cercarmi un nuovo pane.
Come l'America nuova
la mia nave era forte,
un'officina perfetta
che mungeva il vecchio mare.
E non avevo paura
la combattere contro i mostri,
io mi sentivo un ragazzo
che vinceva alle carte,
io mi sentivo un mercante
che trafficava nei pesei,
e non certo un eroe
che giocava con la morte.
Ma quando urlarono forte
in quella mattina stanca,
ma quando urlarono forte:
"C'é una balena bianca..."
lo giuro che non pensai
neppure per un momento
al mio mestiere, al danaro,
ad un guadagno migliore.
Ma quando urlarono forte
"C'é una balena bianca..."
restai li fisso a guardare
al largo, oltre la prua...
E se ordinai quella caccia,
già prevedevo il perdente:
quella montagna di neve
non poteva essere merce.
E sentii il mare un nemico
la prima volta quel giorno,
proprio un cavallo pazzo
che non ti vuole attorno...
E sentii il mare un nemico
la prima volta quel giorno
deridermi con le grida
di un gabbiano impazzito.
Ma io avevo un dovere
che non potevo tradire:
la mia razza son gli uomini,
io dovevo capire...
ma io dovevo sapere
che cos'era quel mostro,
io lo volevo conoscere,
io lo dovevo domare...
Quella balena era il male,
quella balena ero anch'io,
quella balena non c'era,
quella balena era dio.
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