Babbo Natale Songtext
von Spartiti
Babbo Natale Songtext
Il male minore di Filippo per sua stessa ammissione
Non è diverso da quello di migliaia di altri bambini
E forse non varrebbe neanche la pena di parlarne
Non fosse per il tempo e il luogo in cui volle manifestarsi
Che prima o poi si scopra la verità su Babbo Natale e che questa ci deluda
È un′esperienza del tutto comune
Filippo pensa tuttavia che nel suo caso ci fosse in quella rivelazione
Un supplemento pedagogico esagerato
Intanto, gli dispiacque particolarmente che fosse suo padre a dirglielo
E che per dirglielo suo padre scegliesse proprio il pomeriggio del 24 dicembre
La vigilia di Natale del 1991
Infine, che suo padre l'avesse portato con sé
Proprio in quella stanza spoglia e fredda, illuminata da un neon Facendolo sedere alla scrivania del segretario
Insomma, che avesse scelto proprio la sezione
"Giuseppe di Vittorio" del Partito Comunista Italiano
Per dirgli che Babbo Natale non esisteva
Che erano invece lui e la mamma a comprargli i regali
E che ormai era abbastanza grande da guardare il faccia la realtà delle cose
Come se questo guardare in faccia la realtà delle cose
Avesse a che fare non solo con Babbo Natale
Ma anche con il Partito Comunista Italiano
Con lo sfruttamento dei lavoratori
E con quella caduta tendenziale del saggio di profitto
Che avrebbe inevitabilmente condotto alla dittatura del proletariato
E, infine, all′avvento del comunismo
Come se, nel dirgli che Babbo Natale non esisteva
Suo padre volesse anche iniziarlo al materialismo storico
Lasciandogli intendere che il Sega Master System nuovo di pacca
Che avrebbe trovato sotto l'albero
Non era arrivato dal mondo dei balocchi su una slitta trainata da renne
Ma era il frutto di quella piccola parte di plusvalore che la lotta di classe
Era riuscita a sottrarre ai padroni
Filippo pensa che in quella rivelazione di suo padre
Per il tempo e il luogo in cui avvenne
Ci fosse un carico di senso la cui portata
Eccedeva di gran lunga il semplice fatto che d'un tratto
Quel Babbo Natale, della cui esistenza era stato così sicuro fino ad un attimo prima
Non esistesse più
Non era solo il fatto che si sentisse ridicolo per aver lasciato sul tavolo di cucina
La tazza di latte con i biscotti e la ciotola d′acqua per le renne
Come aveva fatto ad ogni vigilia
Era piuttosto l′idea di essere considerato grande abbastanza
Da guardare la realtà delle cose
Come se guardare la realtà delle cose significasse necessariamente
Smettere d'immaginare che ci fosse un mondo oltre a questo
Il mondo in cui suo padre e sua madre
Facevano tanti sacrifici per comprargli il Sega Master System
Insomma era come se esattamente un anno dopo
Filippo si fosse vestito da Babbo Natale
Per accompagnare suo padre alla sezione "Giuseppe di Vittorio" del Partito Comunista Italiano
E là davanti rivelargli, che come poteva constatare con i suoi stessi occhi
Il Partito Comunista Italiano non esisteva più
Non è diverso da quello di migliaia di altri bambini
E forse non varrebbe neanche la pena di parlarne
Non fosse per il tempo e il luogo in cui volle manifestarsi
Che prima o poi si scopra la verità su Babbo Natale e che questa ci deluda
È un′esperienza del tutto comune
Filippo pensa tuttavia che nel suo caso ci fosse in quella rivelazione
Un supplemento pedagogico esagerato
Intanto, gli dispiacque particolarmente che fosse suo padre a dirglielo
E che per dirglielo suo padre scegliesse proprio il pomeriggio del 24 dicembre
La vigilia di Natale del 1991
Infine, che suo padre l'avesse portato con sé
Proprio in quella stanza spoglia e fredda, illuminata da un neon Facendolo sedere alla scrivania del segretario
Insomma, che avesse scelto proprio la sezione
"Giuseppe di Vittorio" del Partito Comunista Italiano
Per dirgli che Babbo Natale non esisteva
Che erano invece lui e la mamma a comprargli i regali
E che ormai era abbastanza grande da guardare il faccia la realtà delle cose
Come se questo guardare in faccia la realtà delle cose
Avesse a che fare non solo con Babbo Natale
Ma anche con il Partito Comunista Italiano
Con lo sfruttamento dei lavoratori
E con quella caduta tendenziale del saggio di profitto
Che avrebbe inevitabilmente condotto alla dittatura del proletariato
E, infine, all′avvento del comunismo
Come se, nel dirgli che Babbo Natale non esisteva
Suo padre volesse anche iniziarlo al materialismo storico
Lasciandogli intendere che il Sega Master System nuovo di pacca
Che avrebbe trovato sotto l'albero
Non era arrivato dal mondo dei balocchi su una slitta trainata da renne
Ma era il frutto di quella piccola parte di plusvalore che la lotta di classe
Era riuscita a sottrarre ai padroni
Filippo pensa che in quella rivelazione di suo padre
Per il tempo e il luogo in cui avvenne
Ci fosse un carico di senso la cui portata
Eccedeva di gran lunga il semplice fatto che d'un tratto
Quel Babbo Natale, della cui esistenza era stato così sicuro fino ad un attimo prima
Non esistesse più
Non era solo il fatto che si sentisse ridicolo per aver lasciato sul tavolo di cucina
La tazza di latte con i biscotti e la ciotola d′acqua per le renne
Come aveva fatto ad ogni vigilia
Era piuttosto l′idea di essere considerato grande abbastanza
Da guardare la realtà delle cose
Come se guardare la realtà delle cose significasse necessariamente
Smettere d'immaginare che ci fosse un mondo oltre a questo
Il mondo in cui suo padre e sua madre
Facevano tanti sacrifici per comprargli il Sega Master System
Insomma era come se esattamente un anno dopo
Filippo si fosse vestito da Babbo Natale
Per accompagnare suo padre alla sezione "Giuseppe di Vittorio" del Partito Comunista Italiano
E là davanti rivelargli, che come poteva constatare con i suoi stessi occhi
Il Partito Comunista Italiano non esisteva più
Writer(s): Jukka Reverberi, Massimiliano Collini Lyrics powered by www.musixmatch.com