Domenical cliché Songtext
von Nobraino
Domenical cliché Songtext
La famiglia Canistracci, quelli del secondo piano,
hanno preso il torpedone che li porta fino al mar,
a galleggiar, ad annoiarsi un po′, fuori città.
Poi dal quinto gli sposini vanno ai grandi magazzini,
tra scaffali a fare sera, per andare al cinema,
monotonia, che si conclude in una pizzeria.
La signora Kobajashy crede che sia Carnevale,
s'è truccata da pagliaccia per andare a passeggiar,
in mezzo al vial, alle vetrine lei, si specchierà.
Ogni domenica stesso cliché, ogni domenica sempre così!
La famiglia Stanishlasky, gli immigrati al terzo piano,
c′ha i parenti al gran completo,
che bel pranzo che sarà, sembra Natal,
gli manca l'albero e sembra Natal.
Alla fine c'è il più triste, quello dell′ultimo piano,
con la vita mansardata, con il letto nel divano,
e non sa che far, lui la domenica non sa cheffar...
e scrive... sui suoi condomini malignità,
lui la domenica non sa che far!
Ogni domenica stesso cliché, ogni domenica sempre così!
hanno preso il torpedone che li porta fino al mar,
a galleggiar, ad annoiarsi un po′, fuori città.
Poi dal quinto gli sposini vanno ai grandi magazzini,
tra scaffali a fare sera, per andare al cinema,
monotonia, che si conclude in una pizzeria.
La signora Kobajashy crede che sia Carnevale,
s'è truccata da pagliaccia per andare a passeggiar,
in mezzo al vial, alle vetrine lei, si specchierà.
Ogni domenica stesso cliché, ogni domenica sempre così!
La famiglia Stanishlasky, gli immigrati al terzo piano,
c′ha i parenti al gran completo,
che bel pranzo che sarà, sembra Natal,
gli manca l'albero e sembra Natal.
Alla fine c'è il più triste, quello dell′ultimo piano,
con la vita mansardata, con il letto nel divano,
e non sa che far, lui la domenica non sa cheffar...
e scrive... sui suoi condomini malignità,
lui la domenica non sa che far!
Ogni domenica stesso cliché, ogni domenica sempre così!
Writer(s): Lorenzo Kruger, Marco Simone Fabbri Lyrics powered by www.musixmatch.com