Barbaro (Modernità) Songtext
von Giovanni Lindo Ferretti
Barbaro (Modernità) Songtext
Porto la mano destra alla fronte
E un pelo corto, duro, morbido la paralizza
Mentre le mie narici ispirando con furia
Mi raccontano il mondo intorno, lupo
Lupo sarai che sbrana orrendi denti
Muso raggrinzito, consapevoli gli occhi malcontenti
Azzanna, sangue addosso e dentro, avanti movimento
Pace alla fine, per sterminio intorno
Pace tremante tesa, tregua sospesa
Longobarda, franchigia, protoalchemica decadde
Avvicinando nello spazio tempo l′area della salvezza
Fatto rude, sottile, fatto schietto
Adulto maschio, mammifero di specie umano
Bianco, sostanziosi difetti, qualche vanto
Le virtù militari disprezzate, perdenti
Ho serbato nel cuore familiari splendenti
Amo la carne e la sua controparte
Mi misuro con gli occhi, con l'odore, col tatto
Ascolto chi vale solo ciò che vale
Questo vale quanto vale, ciò che vale quanto vale
La civiltà città m′affascina
La tecnica su tutto, tecnica
Ospedali, musei e buoni ristoranti
Ogni cosa il suo prezzo ogni mezzo di mezzo
Banche, banche, banche, banche, banche
Ogni mezzo di mezzo, ogni cosa ha il suo prezzo
Mi confonde, mi attrae ma non m'incanta
Non rende merito al dovere
Non onora il piacere
L'immagina strano, l′immagina lontano
Non intende che è dono quasi sempre vicino
Vicino
La civiltà città si insinua in me
Si insinua ragionando sui perché
Diritti faticosi offerti in posti gratis
Dei simboli ritorti dei privilegi vuoti
La civiltà città m′allergica
La civiltà città m'allergica
Né l′impero né l'ordine né sogni di rivolta
La civiltà città m′allergica
Un muro dentro eretto dagli Dei
Barbaro, barbaro come gli avi miei
Un muro dentro eretto dagli Dei
Barbaro, barbaro come gli avi miei
Un muro dentro eretto dagli Dei
Barbaro, barbaro come gli avi miei
Come gli avi miei nei silenzi del nord
Mai dominati, mai dominati
Mai dominati, mai dominati
Mai dominati, mai dominati
Mai dominati, mai
Katholikos per poco, per niente Bizantino
In nessun modo no, no, no
Quando è no è no comunque ovunque sempre
Indistintamente, indistintamente
Quando non si sa, è dubbio non si può
Ognuno sia conforme a sé, ognuno sia conforme a sé
Giudica il creatore, giudica me e te
Giudica il mondo per quello che è, rotondo
Giudica il mondo per quello che è, rotondo
Come gli avi miei, barbaro
Come gli avi miei, bastardo
Barbaro, legittimo bastardo
Barbaro, legittimo bastardo
Un muro dentro eretto dagli Dei
Barbaro come gli avi miei
Un muro dentro eretto dagli Dei
Barbaro come gli avi miei
Un muro dentro eretto dagli Dei
Barbaro, barbaro come gli avi miei
Un muro dentro eretto dagli Dei
Barbaro, barbaro come gli avi miei
Un muro dentro eretto dagli Dei
Barbaro, barbaro come gli avi miei
Un muro dentro eretto dagli Dei
Barbaro, barbaro come gli avi miei
E un pelo corto, duro, morbido la paralizza
Mentre le mie narici ispirando con furia
Mi raccontano il mondo intorno, lupo
Lupo sarai che sbrana orrendi denti
Muso raggrinzito, consapevoli gli occhi malcontenti
Azzanna, sangue addosso e dentro, avanti movimento
Pace alla fine, per sterminio intorno
Pace tremante tesa, tregua sospesa
Longobarda, franchigia, protoalchemica decadde
Avvicinando nello spazio tempo l′area della salvezza
Fatto rude, sottile, fatto schietto
Adulto maschio, mammifero di specie umano
Bianco, sostanziosi difetti, qualche vanto
Le virtù militari disprezzate, perdenti
Ho serbato nel cuore familiari splendenti
Amo la carne e la sua controparte
Mi misuro con gli occhi, con l'odore, col tatto
Ascolto chi vale solo ciò che vale
Questo vale quanto vale, ciò che vale quanto vale
La civiltà città m′affascina
La tecnica su tutto, tecnica
Ospedali, musei e buoni ristoranti
Ogni cosa il suo prezzo ogni mezzo di mezzo
Banche, banche, banche, banche, banche
Ogni mezzo di mezzo, ogni cosa ha il suo prezzo
Mi confonde, mi attrae ma non m'incanta
Non rende merito al dovere
Non onora il piacere
L'immagina strano, l′immagina lontano
Non intende che è dono quasi sempre vicino
Vicino
La civiltà città si insinua in me
Si insinua ragionando sui perché
Diritti faticosi offerti in posti gratis
Dei simboli ritorti dei privilegi vuoti
La civiltà città m′allergica
La civiltà città m'allergica
Né l′impero né l'ordine né sogni di rivolta
La civiltà città m′allergica
Un muro dentro eretto dagli Dei
Barbaro, barbaro come gli avi miei
Un muro dentro eretto dagli Dei
Barbaro, barbaro come gli avi miei
Un muro dentro eretto dagli Dei
Barbaro, barbaro come gli avi miei
Come gli avi miei nei silenzi del nord
Mai dominati, mai dominati
Mai dominati, mai dominati
Mai dominati, mai dominati
Mai dominati, mai
Katholikos per poco, per niente Bizantino
In nessun modo no, no, no
Quando è no è no comunque ovunque sempre
Indistintamente, indistintamente
Quando non si sa, è dubbio non si può
Ognuno sia conforme a sé, ognuno sia conforme a sé
Giudica il creatore, giudica me e te
Giudica il mondo per quello che è, rotondo
Giudica il mondo per quello che è, rotondo
Come gli avi miei, barbaro
Come gli avi miei, bastardo
Barbaro, legittimo bastardo
Barbaro, legittimo bastardo
Un muro dentro eretto dagli Dei
Barbaro come gli avi miei
Un muro dentro eretto dagli Dei
Barbaro come gli avi miei
Un muro dentro eretto dagli Dei
Barbaro, barbaro come gli avi miei
Un muro dentro eretto dagli Dei
Barbaro, barbaro come gli avi miei
Un muro dentro eretto dagli Dei
Barbaro, barbaro come gli avi miei
Un muro dentro eretto dagli Dei
Barbaro, barbaro come gli avi miei
Writer(s): Massimo Zamboni, Giovanni Lindo Ferretti, Eraldo Bernocchi Lyrics powered by www.musixmatch.com