Pop Songtext
von Enrico Farnedi
Pop Songtext
possibile che non abbia mai ingoiato nessuno quella sciarpa,
la tieni così alta
ma come fai a respirare?
lo dicono anche a me
che mi addormento con la coperta fin sopra i capelli fin sopra i pensieri
eppure non ti smetto ancora di sognare.
Le tue palle degli occhi rotolano morbide come dirigibili in un acquario
come clessidre nella bocca di una tromba d′aria,
come l'aria che si fa portare
e rimbalzano tra un trillo del telefono, un grecismo buffo, una bambola di pane
e sulla strada per casa trovano me un attimo prima di decidere di scegliere di scappare.
Se avessi tempo di regalerei i miei denti,
per lasciarti comporre i miei sorrisi migliori,
dei fiori a spruzzo per un bacio sotto la pioggia da fotografare,
un obiettivo concreto per poterti disimpegnare,
un′altra crisi da non volere più pagare,
una lacrima sulla scarpa, una bombola nella sciarpa
e una pellicola di cuore da lasciarti sbucciare,
ma dimmi com'è, ma dimmi dov'è
che bisogna scappare.
Vorrei avere i baffi più scuri,
vorrei sembrare un vero uomo,
vorrei essere bello come mi credi
vorrei che ti potessi sbagliare,
avere il successo di un principe delle balere, di un segugio di donne facili, di un sultano barzellettiere,
portarti dentro un letto e convincerti che è un′astronave,
e stare in orbita,
e mangiare solo mentine e bere solo aranciata,
e tapparti solo il naso e dirti che si più vivere senza respirare,
e chiuderti gli occhi e dirti che si più guardare il sole
ma senza farsi male.
Ci sono brutti quartieri sull′altra faccia della Luna,
Saturno invece è molto vivo il sabato sera,
su Mercurio i veri stronzi si fanno di spritz,
su Giove sono chiusi i negozi il lunedì, niente compere.
io dico che a letto dobbiamo restare
che non va poi così male.
se avessi spazio ti offrirei una nuvola,
in un paradiso fiscale,
vuoi una seggiovia sull'oceano
o una pista da sci sulle scale?
E una coda alle poste di gente che ha scritto il tuo nome
su un giornale d′annunci ma come editoriale.
è una promessa già falsa questa speranza di carta,
è il tuo primo morso a quello che avevi iniziato a sbucciare,
ma tanto lo so che si è fatto tardi
e devi proprio
scappare.
la tieni così alta
ma come fai a respirare?
lo dicono anche a me
che mi addormento con la coperta fin sopra i capelli fin sopra i pensieri
eppure non ti smetto ancora di sognare.
Le tue palle degli occhi rotolano morbide come dirigibili in un acquario
come clessidre nella bocca di una tromba d′aria,
come l'aria che si fa portare
e rimbalzano tra un trillo del telefono, un grecismo buffo, una bambola di pane
e sulla strada per casa trovano me un attimo prima di decidere di scegliere di scappare.
Se avessi tempo di regalerei i miei denti,
per lasciarti comporre i miei sorrisi migliori,
dei fiori a spruzzo per un bacio sotto la pioggia da fotografare,
un obiettivo concreto per poterti disimpegnare,
un′altra crisi da non volere più pagare,
una lacrima sulla scarpa, una bombola nella sciarpa
e una pellicola di cuore da lasciarti sbucciare,
ma dimmi com'è, ma dimmi dov'è
che bisogna scappare.
Vorrei avere i baffi più scuri,
vorrei sembrare un vero uomo,
vorrei essere bello come mi credi
vorrei che ti potessi sbagliare,
avere il successo di un principe delle balere, di un segugio di donne facili, di un sultano barzellettiere,
portarti dentro un letto e convincerti che è un′astronave,
e stare in orbita,
e mangiare solo mentine e bere solo aranciata,
e tapparti solo il naso e dirti che si più vivere senza respirare,
e chiuderti gli occhi e dirti che si più guardare il sole
ma senza farsi male.
Ci sono brutti quartieri sull′altra faccia della Luna,
Saturno invece è molto vivo il sabato sera,
su Mercurio i veri stronzi si fanno di spritz,
su Giove sono chiusi i negozi il lunedì, niente compere.
io dico che a letto dobbiamo restare
che non va poi così male.
se avessi spazio ti offrirei una nuvola,
in un paradiso fiscale,
vuoi una seggiovia sull'oceano
o una pista da sci sulle scale?
E una coda alle poste di gente che ha scritto il tuo nome
su un giornale d′annunci ma come editoriale.
è una promessa già falsa questa speranza di carta,
è il tuo primo morso a quello che avevi iniziato a sbucciare,
ma tanto lo so che si è fatto tardi
e devi proprio
scappare.
Writer(s): Enrico Roberto, Francesco Draicchio, Alberto Cazzola, Alberto Guidetti, Lodovico Guenzi, Matteo Romagnoli Lyrics powered by www.musixmatch.com